Il Comune «riaccende» la seggiovia

di Edmondo Bertussi
La seggiovia dell’Alpe Pezzeda: il primo tratto è stato affittato alla Monte Pezzeda srl fino al 2020
La seggiovia dell’Alpe Pezzeda: il primo tratto è stato affittato alla Monte Pezzeda srl fino al 2020
La seggiovia dell’Alpe Pezzeda: il primo tratto è stato affittato alla Monte Pezzeda srl fino al 2020
La seggiovia dell’Alpe Pezzeda: il primo tratto è stato affittato alla Monte Pezzeda srl fino al 2020

Il bonifico di 48.000 euro a favore di Unicredit Milano è partito giovedì. A inviarlo il Comune di Collio attraverso il tesoriere della Banca Popolare di Sondrio di Gardone, che pigiando un tasto ha messo fine al tormentone sul destino del secondo tronco della seggiovia dell’Alpe Pezzeda, quello nuovo dal Roccolo di Crispe al Dosso Falcone, che durava da cinque anni.

A realizzarlo, nel 2004 in sostituzione del vecchio e obsoleto, la Siv, presieduta da Urbano Lazzari, spa costituita a luglio del 2002 con lo scopo di riaprire la stazione dopo la chiusura del 1999. A seguito dell’accordo con Mauro Maggi, proprietario di Idritalia, per rilevare con 356.000 euro tutto il pacchetto azionario della stazione sciistica valtrumplina, messo in vendita a marzo del 2000.

I della Siv soci erano 42, con capitale sociale di 600 mila euro diviso in 12 mila azioni da 50 euro l’una. Di queste, il 53,66% sottoscritto dai «pubblici»: 180 mila dalla Provincia e 80 mila a testa da Comune di Collio e Comunità Montana. Accanto una forte presenza di privati, che esprimevano il presidente Urbano Lazzari, con il 46,34%: tra essi Banca Alta Valle Trompia e Agenzia Parco Minerario.

UNA PRESENZA ritenuta strategica e decisiva per il futuro. Previsione giusta perché poi proprio il loro ritiro progressivo di fronte a un aumento di capitale necessario era stato causa decisiva del fallimento del 2012; presidente Mauro Tognoli - lo era dal 2006 - a succedere a Urbano Lazzari, che aveva seguito la fase della costruzione del nuovo impianto e la riapertura il primo gennaio del 2005. All’inizio di quest’anno si erano fatte insistenti le voci di un possibile smantellamento.

A metà marzo scorso, una lettera al sindaco Mirella Zanini e al capogruppo della minoranza Tina Lazzari, firmata, a nome di un gruppo di amici innamorati da sempre dell’Alpe, da Roberto Ronchini, assessore al turismo negli anni ’90, esprimeva preoccupazione sul continuo depauperamento del patrimonio turistico di Collio. Lunedì scorso il sindaco, accompagnato dal vice Fausto Tonassi, era a Milano nella sede di Unicredit, proprietaria dell’impianto, eredità del fallimento della Siv a febbraio 2012 in quanto oggetto del debito residuo del leasing Fineco da 1,71 milioni acceso per la sua realizzazione nel 2004. Chiudevano l’accordo di acquisizione con 40.000 euro più Iva, eliminando dal tavolo anche un potenziale contenzioso senza fine tra banca ed ente pubblico. Questo infatti rivendicava i diritti calcolati in 58.000 euro per occupazione del terreno comunale per gli anni dopo il fallimento. Questione definitivamente chiusa.

Martedì era convocato il consiglio comunale d’urgenza che mercoledì all’unanimità approvava la variazione di bilancio necessaria con immediata esecutività. Giovedì il bonifico. Ora si tratterà di studiare la strategia per il futuro, ricordando che nell’estate del 2014 la società Monte Pezzeda srl ha affittato fino al 2020 dal curatore fallimentare e riattivato, con collaborazione tecnica del Team Bs Dh, il primo tronco Collio- Roccolo di Crispe, a servizio di turisti e del bike-park sviluppato proprio dal 2005, anno di ripartenza della storica stazione.

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