CHIARI. Bilancio positivo per la rassegna di villa Mazzotti dedicata ai piccoli editori e visitata anche dal responsabile del Museo Valenziano Julio Ramon Nacher Blasco

«Microeditoria»,
rivoluzione
dopo il boom

di Massimiliano Magli
Villa Mazzotti si è trasformata per un fine settimana nel prezioso scrigno della Microeditoria
Villa Mazzotti si è trasformata per un fine settimana nel prezioso scrigno della Microeditoria
Villa Mazzotti si è trasformata per un fine settimana nel prezioso scrigno della Microeditoria
Villa Mazzotti si è trasformata per un fine settimana nel prezioso scrigno della Microeditoria

A piedi, in compagnia di scrittori che hanno trasformato villa Mazzotti in tappa iniziale di una lunga escursione fra la narrativa. Ma anche in bicicletta con il collegamento con Felice Gimondi e l’omaggio a Fausto Coppi. Ma soprattutto con un libro da sfogliare in mano: era il cammino il tema cardine della 14ª edizione della Microeditoria che per tre giorni ha trasformato Chiari nell’ombelico nazionale della piccola editoria. Piccola solo nella definizione, perchè il segmento muove grandi platee di pubblico come ribadito dai numeri della rassegna che ha tagliato di slancio i 10 mila i visitatori. Si tratta di una stima approssimata per difetto considerato che per tradizione l’ingresso è gratuito e alla fiera non viene installato il conta persone.

«Una performance gratificante – rimarca Paolo Festa, presidente dell’associazione L’Impronta che organizza l’evento – considerato che quest’anno la rassegna si dipanava solo su due giorni, visto che il venerdì sera è stato dedicato all’inaugurazione, senza prevedere eventi, né presentazioni». L’affluenza è stata davvero consistente visto anche che l’orario di chiusura serale di villa Mazzotti è stato posticipato di un’ora rispetto al passato. Dunque un risultato doppiamente soddisfacente che ha spinto la direttrice artistica Daniela Mena ad annunciare una rivoluzione dell’evento. «Il prossimo anno - spiega - rivedremo alcuni aspetti per innovare una formula che, per quanto vincente da 14 anni merita nuove proposte non fosse per la riconoscenza a visitatori e agli oltre 100 editori che ormai popolano la villa». Restano top secret le novità che verranno introdotte, anche se un primo aspetto potrebbe riguardare un’ampliamento dei giorni di apertura della rassegna. A fare la differenza è stato anche stavolta il corollario di laboratori di lettura e creatività. A questi si sommano le iniziative promosse fuori le mura, come alla fondazione Morcelli-Repossi e il Museo della Città.

MA L’EDIZIONE di quest’anno ribadisce quanto sia strategica la sinergia con l’Amministrazione comunale, che ieri mattina ha scelto la fiera come location per gemellaggio con la cittadina spagnola di Algemesì. A raccontare la festa della cittadina è intervenuto Julio Ramon Nacher Blasco, direttore del Museo Valenziano. Il sipario è calato alle 20,30 nel Salone Marchettiano, con uno spettacolo per grandi e piccini: «Mi chiamo Erik Satie come chiunque»: un finale non casuale che prefigura come sempre più alta l’attenzione della Rassegna verso i più piccoli, il futuro autentico della lettura.

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