I commessi di Salò,
«esperienza e sorrisi»

di Sergio Zanca
Valentina Bianchini all’«Io goloso» di via BolzatiMatteo Dolci: per lui gli orologi non hanno segretiLia Rosangela Lombardi è commessa in libreriaGabriella Bergomi con il nostro giornale all’interno del «Giardino delle rose»
Valentina Bianchini all’«Io goloso» di via BolzatiMatteo Dolci: per lui gli orologi non hanno segretiLia Rosangela Lombardi è commessa in libreriaGabriella Bergomi con il nostro giornale all’interno del «Giardino delle rose»
Valentina Bianchini all’«Io goloso» di via BolzatiMatteo Dolci: per lui gli orologi non hanno segretiLia Rosangela Lombardi è commessa in libreriaGabriella Bergomi con il nostro giornale all’interno del «Giardino delle rose»
Valentina Bianchini all’«Io goloso» di via BolzatiMatteo Dolci: per lui gli orologi non hanno segretiLia Rosangela Lombardi è commessa in libreriaGabriella Bergomi con il nostro giornale all’interno del «Giardino delle rose»

Salò è una cittadina che vive soprattutto sui negozi e l’attività commerciale. «Il concorso di Bresciaoggi è una iniziativa davvero carina: cerca di metterci in buona luce, e di valorizzare il nostro lavoro – commenta Gabriella Bergomi, del Giardino delle Rose, in via Butturini, alle spalle del municipio, nell’ex dimora del Provveditore Veneto -. Io ho sempre sognato di fare questo mestiere, fin da bambina. Ho cominciato all’età di 15 anni, ed è da 40 che sono alle dipendenze della famiglia Bonuzzi: prima la signora Maria, poi la figlia Eugenia, adesso la nipote Claudia. Dall’abbigliamento alle cose di casa: tovaglie, asciugamani, lenzuola, copriletti, piumoni, trapunte. Il direttore che mi ha insegnato tutto è stato Aldo Caffi, tra l’altro uno dei protagonisti nella storia del calcio locale». «Questa occupazione - prosegue - mi consente di stare in mezzo alla gente, tanto che alla pensione non penso mai. I clienti si fidano molto di noi. Li aiutiamo nelle scelte e molte volte, se si tratta di stranieri qui in vacanza, ritornano a trovarci l’estate successiva. L’inverno? La domenica c’è movimento. Salò è una località che attrae. I supermercati? Per contrastare la loro concorrenza, puntiamo sulla qualità». LIA ROSANGELA Lombardi, 35, cresciuta a Lumezzane, e da tempo trasferitasi sul lago, è laureata in Filosofia. Dal maggio 2010 lavora in libreria. L’attuale, subentrata alla Feltrinelli, si chiama La Salodiana. «L’aspetto più interessante è lo scambio culturale che si instaura coi lettori – dice Lia -. A volte le loro scelte ti invogliano a leggere il volume che hanno comperato, magari 3/4 copie da regalare ad amici e parenti. In altre occasioni ti chiedono invece un consiglio su un romanzo o un giallo, oppure su un autore. Le novità editoriali danno tanti stimoli». «Sono numerose le iniziative che sviluppiamo: dagli incontri con gli autori (“Sistemala“ l’ultima: giovedì 17, alle ore 18, con Anna Travagliati, sul femminismo e la parola scritta) al progetto “ioleggoperchè“, da sabato 19 a domenica 27 ottobre, con la possibilità di acquistare libri e regalarli alle biblioteche delle scuole della zona che si sono iscritte (noi provvediamo a recapitarli). Inoltre, abbiamo anche un angolo dedicato ai prodotti enogastronomici», conclude Lombardi. «E’ un’idea simpatica, quella di Bresciaoggi. In un certo senso va a premiare i nostri sorrisi, e l’accoglienza nei confronti della clientela, con cui cerchiamo sempre di scambiare due chiacchiere, e stabilire un buon feeling – assicura Valentina Bianchini, cresciuta a Castenedolo, ma da tempo residente a Cunettone di Salò, commessa all’Io Goloso di via Bolzati -. La mia attività è assai dolce. Vendo prodotti di pasticceria, che escono dal laboratorio di Andrea Mirandi, il titolare. La torta di mele e quella delle rose vanno fortissimo. All’ora di pranzo molti scelgono le pizze. Io sono del ’72, e ho iniziato nel campo dell’erboristeria». Matteo Dolci, 40 anni, è il commesso che segna il tempo. Per lui gli orologi non hanno segreti. Li vende, li aggiusta, li valuta. Lavora nella gioielleria Tranquilli (un negozio a Salò in via S.Carlo, e l’altro a Desenzano), il cui titolare, Nicola, è tra l’altro presidente della locale Pro Loco, che organizza le manifestazioni estive. «Da giovane ho cominciato da operaio al Mollificio di San Felice, ora chiuso, e proseguito da Mata alla Raffa di Puegnago (bici) e da Rossi (estintori) – rammenta Dolci -. Sono qui da una quindicina di anni, e non penso nemmeno lontanamente ad andare via, perché mi trovo bene. Il lavoro mi offre la possibilità di avere rapporti con tante persone: da Limone alla Valtenesi alla Valle Sabbia. La vendita degli orologi di valore non conosce crisi. La gente li considera degli status symbol. Come avere una bella cintura, da indossare nelle occasioni importanti». «Per impratichirmi – aggiunge - ho iniziato frequentando corsi di parecchie aziende: Cartier in Svizzera, Iwe, Locman all’isola d’Elba, ecc. Senza dimenticare gli insegnamenti di un esperto di Brescia città. All’Eta, sempre in Svizzera, ho imparato in particolare il funzionamento dei motori degli orologi. Il più costoso che abbia riparato? Un Franck Muller da 100 mila euro. A volte vengo chiamato ad aggiustare delle meravigliose pendole da interni. Non potendo trasportarle nel negozio, a causa dell’ingombro, tolgo il grembiule da commesso-venditore, prendo la cassetta degli attrezzi, e mi reco in casa del proprietario». Ultima curiosità. Matteo viene anche chiamato a valutare la quotazione di un Rolex, un Cartier o di un altro pezzo prezioso. E con la sua allegria diplomatica riesce spesso a mettere pace tra parenti che si contendono l’oggetto. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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