la vicenda

Ginnaste e «maltrattamenti» in palestra, la federazione conferma lo stop all' allenatrice

di Paolo Cittadini
Sospensione dall'attività fino a conclusione delle indagini. Stefania Fogliata non si è presentata all’udienza in programma ieri. In procura negli ultimi giorni altre atlete hanno raccontato degli abusi

Dopo la giustizia ordinaria anche quella sportiva ha confermato la sospensione dalla sua attività di allenatrice per Stefania Fogliata, la 31enne di Desenzano raggiunta la scorsa settimana dalla misura dellinterdizione dall’attività professionale in Italia per un anno (il provvedimento è stato già confermato dal gip) e indagata dalla procura di Brescia per una serie di presunti maltrattamenti ai danni di giovanissime sue atlete iscritte alla società di ginnastica ritmica Nemesi di Calcinato.

L'allenatrice non si è presentata davanti al giudice sportivo

Ieri pomeriggio, negli uffici della Federazione Ginnastica d’Italia, a Roma, l'allenatrice avrebbe dovuto comparire davanti al giudice sportivo per discutere della sospensione dalla sua attività di allenatrice. La 31enne però non si è presentata e il collegio ha così confermato lo stop (già in precedenza era stata sospesa l’affiliazione della Nemesi) nei suoi confronti.

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Stefania Fogliata non potrà allenare almeno fino alla conclusione delle indagini preliminari

Nel frattempo prosegue l’attività di indagine della procura di Brescia che per il momento contesta alla 31enne i maltrattamenti nei confronti di 8 atlete. Ma il numero potrebbe, con il passare del tempo, anche aumentare. Negli ultimi giorni, infatti, diverse ragazze hanno chiesto di potere incontrare il pubblico ministero titolare dell’inchiesta per raccontare altri episodi di presunti maltrattamenti subiti anche a ridosso del provvedimento del gip Francesca Grassani che accogliendo la richiesta della procura di Brescia ha vietato alla donna di svolgere la sua professione per 1 anno.

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Altre testimonianze in Procura

Alcune di loro già hanno parlato con il magistrato degli abusi verbali, e fisici, a cui sarebbero stati sottoposti dalla 31enne nel corso, ma non solo, delle sedute di allenamento. Non solo le sue atlete hanno deciso di parlare, hanno infatti contattato il pubblico ministero anche altre allenatrici e alcuni conoscenti di Stefania Fogliata per fare emergere i comportamenti, talvolta fuori dai canoni, della 31enne. Accuse pesanti che la donna ha respinto nel corso dell’interrogatorio di garanzia di giovedì scorso davanti al giudice che ha emesso il provvedimento interdittivo. «Non ho mai maltrattato nessuno - si è difesa Stefania Fogliata rispondendo per due ore alle domande del magistrato - È una vendetta nei miei confronti»

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