AMBIENTE

Fanghi contaminati: iniziato in tribunale il processo Wte

Legambiente chiede di costituirsi parte civile con comuni e associazioni. Regione e ministero i grandi assenti
L’indagine  dei carabinieri Forestali ha portato in luce la presunta attività illecita iniziata nel gennaio 2018
L’indagine dei carabinieri Forestali ha portato in luce la presunta attività illecita iniziata nel gennaio 2018
L’indagine  dei carabinieri Forestali ha portato in luce la presunta attività illecita iniziata nel gennaio 2018
L’indagine dei carabinieri Forestali ha portato in luce la presunta attività illecita iniziata nel gennaio 2018

E' iniziata questa mattina in tribunale di Brescia la prima udienza preliminare per il processo fanghi WTE, il procedimento penale a carico dei vertici aziendali dell’azienda con impianti a Quinzano, Calcinato e Calvisano, in provincia di Brescia, per lo smaltimento illegale di decine di migliaia di tonnellate di fanghi da depurazione che sono state sversate come “emmendanti” sui terreni agricoli di 7 province lombarde e in altre tre regioni italiane tra gennaio 2018 e agosto 2019.

Nel corso dell’udienza odierna hanno depositato la richiesta di costituzione di parte civile, sulla quale si pronuncerà il giudice dell’udienza preliminare il prossimo 22 maggio, Legambiente Lombardia, Ambiente futuro Lombardia, la Lega per l’abolizione della caccia, il Comitato referendum per l’acqua, la Provincia e i Comuni. Grandi assenti, invece, Regione e Ministero.

La posizione di Legambiente: accertare le responsabilità

«Legambiente da sempre si batte contro le ecomafie e la criminalità ambientale e anche in questo caso seguiremo il processo dando il nostro contributo affinché vengano accertate le responsabilità – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Il fenomeno dei grandi traffici di rifiuti organizzati dai colletti bianchi in Lombardia non sembra subire flessioni né battute d’arresto. A testimoniarlo ci sono le numerose operazioni di polizia realizzate con impegno e abnegazione da forze dell’ordine e magistratura, nonché i dati che Legambiente ogni anno raccoglie e mette a sistema traverso i propri dossier e rapporti sull’argomento, dai quali emerge che negli ultimi 20 anni quasi il 25% di queste inchieste (131 su 546) ha visto il coinvolgimento di imprese, intermediari o soggetti residenti nella nostra regione».

Suggerimenti