la tragedia

Ghedi, incidente tra auto e moto vicino all'Aerobase: la vittima è Giuseppe Romano

di Milena Moneta
L'incidente è avvenuto ieri 16 aprile poco dopo le 9,30 nei pressi dell'aeroporto militare dove erano in corso delle manifestazioni

È una guardia giurata residente a Ghedi la vittima che ieri mattina, 16 aprile, ha allungato la serie infinita degli incidenti stradali nel Bresciano. Stavolta il dramma è avvenuto lungo la provinciale 66 che costeggia l’aeroporto militare, sul rettilineo che precede l’ultima curva prima dell’ingresso principale dell’aerobase di via Castenedolo.

La tragedia

Erano le 9,30 quando, in sella alla sua Kawasaki e viaggiando verso Nord in direzione Castenedolo, Giuseppe Romano, 61 anni, si è scontrato con una Fiat Punto il cui conducente stava effettuando una manovra. Al volante c’era una militante pacifista che stava raggiungendo la manifestazione organizzata da alcune realtà del movimento contro la guerra proprio all’ingresso dell’aerobase per censurare l’invito delle scolaresche a una vetrina militare: l’addestramento della Pattuglia acrobatica nazionale e una mostra statica di velivoli.

Sembra che la donna stesse facendo una manovra a «U» per invertire la direzione di marcia dato che un agente l’aveva sollecitata a cercare un parcheggio altrove (anche per il forte afflusso di mezzi diretti all’interno e attorno dell’aeroporto militare). Giuseppe Romano probabilmente viaggiava a velocità elevata, ed è finito con la moto contro l’automobile colpendo la parte anteriore e il lato destro.

Un impatto devastante e fatale. Il motociclista è caduto a terra dove è morto quasi subito, proprio vicino al mezzo contro cui si era scontrato, mentre la sua due ruote è scivolata decine di metri più avanti dentro il fosso a lato della strada.

I soccorsi

L’allarme ha fatto convergere sul luogo del dramma ambulanza, auto medica e auto infermierizzata, e i soccorritori hanno tentato di rianimare inutilmente la vittima. La ricostruzione dell’incidente e di eventuali responsabilità toccherà ai carabinieri della Compagnia di Verolanuova e agli agenti della polizia Locale di Ghedi. Sotto shock la donna coinvolta nell’incidente, la quale a caldo ha detto di aver aspettato che passasse un furgone prima di avviare molto lentamente la manovra, ma di non aver visto nessuno arrivare verso di lei.

Un cambio di programma

Un velo di tristezza è così sceso sui manifestanti, sia per la vittima, sia per quanto accaduto all’amica coinvolta nel terribile episodio. Anche il comandante del Sesto stormo, il colonnello Luca Giuseppe Vitaliti, con un fuori programma rispetto all’esibizione delle Frecce tricolori ha rivolto un pensiero di vicinanza alle persone coinvolte nell’incidente, e per rispetto per il dolore dei familiari della vittima ha eliminato la musica che accompagna le evoluzioni della Pan, così come ogni altro elemento festoso che poteva risuonare offensivo rispetto a quello che era appena successo.

 

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