la polemica sul raccordo

La Corda Molle con pedaggio arriva sul tavolo di Salvini

di Giuseppe Spatola
Mentre la Provincia sta organizzando un tavolo istituzionale con i sindaci e ha avviato il dialogo con la società concessionaria della bretella, l’Autovia Padana, il presidente Moraschini si appella al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture per trovare una soluzione. Ma gli autotrasportatori sono già sul piede di guerra
La Corda Molle a pagamento divide automobilisti e politica
La Corda Molle a pagamento divide automobilisti e politica
La Corda Molle a pagamento divide automobilisti e politica
La Corda Molle a pagamento divide automobilisti e politica

La notizia è stata aggiornata come segue: dal prossimo mese di giugno non ci saranno nuovi pedaggi o incrementi di tariffe per i mezzi che percorrono la "Corda Molle". Lo ha specificato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti martedì 6 febbraio, aggiungendo di aver chiarito alla Società concessionaria che ogni variazione dovrà essere preventivamente definita con il Concedente. Il dossier è seguito con attenzione dal Vicepremier e Ministro Matteo Salvini. Lo rende noto il Mit.

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ARTICOLO DEL 5 FEBBRAIO 2024

Il caso della Corda Molle che diventerà a pagamento una volta consegnati i lavori arriverà sul tavolo del Ministro Matteo Salvini (qui gli aggiornamenti Questa l’intenzione del Broletto per gettare acqua sul fuoco delle polemiche innescate tra i Sindaci dell’asse sub-urbana e cercare di trovare una soluzione istituzionale a quello che sempre di più pare un «pasticcio non calcolato» da chi nel 2013 ha stilato il bando per la concessione dell’opera.

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Il tavolo istituzionale

Insomma il Presidente della Provincia di Brescia, Emanuele Moraschini, e il Consigliere delegato alla viabilità, Paolo Fontana, sono intervenuti chiedendo «dialogo» e cercando soluzioni istituzionali praticabili rispetto all'introduzione del pedaggio sulla Corda Molle che, a fine lavori, diventerà un raccordo autostradale che completerà l’interconnessione tra A4, A21 e Brebemi. «È in corso un tavolo istituzionale - ha dichiarato Moraschini - che coinvolge la società e i sindaci del territorio.

L'obiettivo è quello di trovare una soluzione che garantisca il transito gratuito almeno ai residenti che ogni giorno utilizzano il raccordo per andare al lavoro. La Provincia si fa carico delle istanze che giungono dal territorio e, se necessario, contatterà il ministero competente per sottoporre il problema».

L’idea è di interessare il ministro Salvini, che lo scorso anno ha voluto visitare i cantieri della Corda Molle elogiando il piano di sviluppo che poterà all’interconnessione di A21, A4 e Brebemi proprio sull’asse della nuova infrastruttura lunga poco più di 30 chilometri. Del resto il pedaggio è stato previsto dal contratto di servizio con il gestore, che da Centropadane è passato ad Autovia Padana.

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Come dire che era già tutto scritto 10 anni fa e che la decisione del pedaggio non è maturata dal giorno con la notte. «La preoccupazione dei sindaci è comprensibile e voglio assicurare che l’attenzione del Broletto sul futuro della Corda Molle è alta - ha dichiarato Fontana -. Nei prossimi giorni la Provincia incontrerà Autovia Padana e poi verrà convocato un incontro, al quale saranno invitati a partecipare tutti i Sindaci dei Comuni che si trovano lungo il percorso della Corda Molle, per fare il punto della situazione: la Provincia farà sintesi delle istanze e promuoverà un confronto finale con il gestore al fine di tutelare le nostre Comunità».

Intanto le associazioni di categoria hanno messo avanti le mani chiedendo di essere coinvolte nel tavolo istituzionale che la Provincia sta cercando di convocare entro la fine del mese.

Le associazioni

A rimarcare la posizione «contraria» al pedaggio è il presidente Fai (Federazione Autotrasportatori Italiani) Sergio Piardi. Il presidente ha rimarcato le grandi difficoltà in cui si troveranno i suoi associati e affonda il colpo sugli aumenti applicati proprio da A21 sui pedaggi che non trovano giustificazioni nei servizi garantiti poi al territorio. «Per ora non siamo stati coinvolti dal dibattito aperto in Provincia - ha detto Piardi -. Abbiamo appreso della scelta di mettere un pedaggio sulla Corda Molle solo dalla stampa. Nulla di istituzionale. I problemi non riguarda solo i sindaci ma l’intera comunità. Se questo tipo di infrastrutture, nate per servire il territorio, diventano a pagamento allora sarà inevitabile che il traffico si sposterà all’esterno ingolfando le strade comunali e provocando enormi disagi con un aumento delle emissioni in atmosfera. Un danno doppio quindi che sarà a carico di tutti. La Corda Molle è nata come raccordo autostradale».

I rincari

Non solo. Il presidente Fai è andato oltre. «Bisognerà capire come faranno pagare questi pedaggi se con caselli o rilevamento delle targhe - ha precisato Piardi -. Ma dobbiamo chiarire perchè chi ha vinto la concessione avrebbe dovuto mettere a disposizione della collettività determinati raccordi autostradali. Poi, avuta la concessione, lo fanno a pagamento? Ricordo che la tratta autostradale ha avuto rincari del 9 per cento. Questi aumenti dovevano giustificare quei servizi, anche gratuiti come la Corda Molle, che agevolano il territorio. Se i servizi accessori diventano a pagamento allora c’è qualcosa che non funziona nella gestione dei bandi». Chiaro quanto la necessità di mettere al tavolo Provincia, Comuni, Concessionaria e, a questo punto, anche il ministero delle Infrastrutture.

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