la tragedia

Morte di Cornacchia, sui social i messaggi: "Faccio il solito lavoro ma non riesco a tenere le gambe dritte"

Sui social sono stati pubblicati alcuni messaggi in cui il 46enne lamentava forti dolori fisici: l'uomo secondo quanto dichiarato dai sindacati aveva una disabilità all'80%, confermata anche dai messaggi resi pubblici da un'amica. Aperto un fascicolo contro ignoti e messo sotto sequestro il carroponte

"Faccio sempre il solito lavoro stringo denti e pugni perché di uno stipendio ne ho bisogno, finché le gambe reggono cammino solo per il dovere": è quanto scriveva a un'amica Matteo Cornacchia, l'operaio di 46 anni morto schiacciato da una lastra ieri, 24 aprile, a Lograto, aggiungendo di essersi "iscritto alla categoria protetta" e di non sapere per quanti mesi ce l'avrebbe fatta "a continuare a lavorare in quella mansione".

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"E' da circa un anno che quando sto in piedi non riesco a tenere le gambe dritte, sono sempre piegate e da circa dieci giorni, da quando sto in quella posizione, non sopporto più il dolore per oltre dieci minuti. Mi cedono le gambe e devo appoggiarmi a qualcosa", scriveva Cornacchia in messaggi che la sua amica ha postato sui social.

Smentita una prima notizia che vedeva indagato il titolare del 46enne: la Procura di Brescia ha invece aperto un fascicolo contro ignoti e messo sotto sequestro il carroponte, previsti accertamenti con proprio consulente sullo sul macchinario.

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