il caso

Delitto di via Codignole, le tensioni e la lite per l’appartamento: così si è scatenata la follia omicida

di Mario Pari
Il locale venduto al figlio della vittima al centro delle discussioni. La denuncia per le minacce in alcune chat. Il pm ha disposto l'autopsia sul corpo dell'indiano
Allarme sparatoria in via Codignole

Il dolore di una comunità, passata dalla festa alla tragedia per quello che forse è stato un dramma della solitudine degenerato. Di fronte al civico 122 di via Corsica nella giornata di ieri 14 aprile si cercava di dare una spiegazione, di trovare una ragione, per quanto possibile, ai due gesti di Giuseppe Valetti, 78 anni: l’omicidio di Satpal Singh, 54 anni, e il successivo tentativo di suicidio.

Il pm ha disposto l'autopsia sul corpo dell'indiano. Valetti dovrà essere interrogato ma si attende che migliorino le sue condizioni. L'ex maresciallo dei carabinieri è  ricoverato in Poliambulanza: è grave, ma non sarebbe in pericolo di vita.

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Il delitto

È successo tutto sabato 13 aprile, tra le 18 e le 19: l’omicidio in via Codignole, dove la vittima viveva e il tentativo di farla finita, non in un luogo qualsiasi, ma proprio in quell’appartamento. Quello davanti a cui, secondo alcune delle persone che ieri si sono strette alla famiglia della vittima, a volte veniva notato. Guardava e non esitava a dire, sempre sulla base di testimonianze, che quel luogo era per lui carico di ricordi.

Ma, se anche a monte ci fosse questa disperazione, per l’appartamento venduto al figlio della vittima, non vengono meno le conseguenze d’aver provocato la morte di un uomo.

L'omicida e la ricostruzione

Giuseppe Valetti, ex maresciallo dell’Arma in pensione, abita a Rodengo Saiano; attualmente, dopo il colpo di pistola che si è esploso in bocca è ricoverato alla Poliambulanza. Le sue condizioni ieri sembravano migliorate rispetto a sabato sera. Non è però in condizioni d’essere interrogato.

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Nel frattempo ieri la polizia è stata nuovamente in via Corsica dove i familiari della vittima hanno consegnato dei proiettili che sarebbero stati trovati all’esterno dell’appartamento. E procede la ricostruzione di quanto accaduto sabato. Le tensioni con Valetti non erano una novità per la famiglia della vittima, ma non era sempre stato così.

Le minacce

Fino a qualche anno fa Satpal Singh era titolare di una pizzeria in piazzale Cesare Battisti. Lì avrebbe avuto origine la conoscenza tra Valetti e il figlio maggiore di Satpal Singh, al quale poi il 78enne ha venduto poi l’appartamento che adesso era in fase di ristrutturazione. Ma, riferisce il figlio minore della vittima, «da tempo Valetti minacciava mio padre e le minacce sono contenute in alcune chat del telefono. Mio padre intendeva rivolgersi alle forze dell’ordine, ma tre giorni fa il telefono si è rotto».

La dinamica

Valetti quindi è entrato nell’atrio della palazzina in cui viveva la vittima, in via Codignole, ed è riuscito a farsi aprire la porta di casa. Satpal Singh è uscito con la moglie a cui ha detto di tornare in casa. Dopo pochi istanti l’esplosione dei colpi di pistola, uno dei quali ha raggiunto la vittima al torace. Il figlio e la moglie l’hanno subito soccorso e il ferito sarebbe riuscito a pronunciare alcune parole.

Per accelerare i soccorsi, mentre veniva dato l’allarme al 112, Satpal Singh è stato portato alla Poliambulanza, ma è morto poco dopo il ricovero. Negli stessi istanti Giuseppe Valetti si è precipitato in auto in via Corsica, davanti all’appartamento. Avrebbe detto di dover consegnare della posta, per farsi aprire e poi avrebbe bussato energicamente alla porta dell’appartamento. Quando il cognato della vittima ha aperto, Valetti avrebbe pronunciato frasi quali «Indiani vi uccido tutti», per poi spararsi, nonostante i ripetuti inviti alla calma di chi si trovava in casa. L’ambulanza l’ha portato in ospedale dov’è ricoverato in stato di fermo.

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