IL CASO

Ginnastica e violenze: rassicurazioni dal vertice a Roma. Accertamenti della Federazione

di Redazione Web
Il neo ministro Abodi: "I casi che emergono andranno valutati". Tecchi, Federginnastica: "Prima di tutto le atlete. Le nostre strutture hanno convocato le ragazze per giovedì". Malagò (Coni): "Ma il movimento resta sano"

«Deve essere chiaro che basta un caso per avere la stessa attenzione di centomila casi. Le medaglie sono un fattore di orgoglio nazionale, ma non ci sarà mai una medaglia che coprirà comportamenti non adeguati. Siamo praticanti di valori, non predicatori».

Lo ha detto Andrea Abodi, ministro dello Sport e dei Giovani, dopo l’incontro di questa mattina con il presidente del Coni Giovanni Malagò e il numero uno della Federginnastica, Gherardo Tecchi. Il vertice era stato convocato per affrontare il tema delle denunce presentate nei giorni scorsi da alcune ex atlete della ritmica, tra cui anche due atlete che si allenavano in una palestra del Bresciano.

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Confine sottile, ma le cose vanno dette nel modo giusto

«C’è un tribunale ordinario a Brescia e uno federale prontamente sollecitati - ha aggiunto il neo ministro riferendosi ai casi di denunce presentate dalle ginnaste - C’è una segnalazione e c’è un calendario certo. Quello che emerge andrà valutato, di sicuro il confine tra il rigore e lo sconfinamento è una linea sottile. L’allenamento della ginnastica presuppone una preparazione fisica di un certo tipo. Ma le cose bisogna dirle agli atleti nel modo giusto, altrimenti si va oltre».

Un movimento sano, serio e rispettoso delle regole

«Parliamo di un movimento con diverse centinaia di migliaia di tesserati, con la ritmica che rappresenta il fiore all’occhiello del sistema sportivo italiano. Giusto fare chiarezza e verificare tutto, la salvaguardia degli atleti è al primo posto. Ma il movimento è sano, serio e rispettoso delle regole», ha commentato Giovanni Malagò, presidente del Coni, mentre  Gherardo Tecchi, presidente della Federginnastica si augura che le cose siano sistemate: «Credo in quello che hanno detto le ragazze, voglio che l’ambiente sia più lindo e trasparente possibile. Non possiamo permetterci certe cose, ne va della credibilità della federazione». 

L'atleta prima di tutto

«Il nostro è uno sport giovanissimo - ha proseguito Tecchi - la maggior parte dei tesserati è sotto i 18 anni. Dobbiamo avere un’attenzione particolare. Prima di tutto viene l’atleta e noi abbiamo il massimo rispetto degli atleti. Questa storia sarà valutata dagli organi competenti in modo attento e particolare».

«Noi abbiamo due strutture, la procura federale e il safeguarding officer - ha concluso il numero uno della Fgi - Noi come parte politica non c’entriamo nulla. So solo che hanno già convocato le ragazze per il prossimo giovedì. Devono sentire, valutare, capire cosa c’è e cosa non c’è».

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