LA TRAGEDIA

Greta e Umberto: l’omicidio nautico è solo sulla carta

di Luciano Scarpetta
A due anni dalla tragedia nautica costata la vita ai due ragazzi resta ancora da chiudere la partita per equiparare il reato all’omicidio stradale

A due anni dalla tragedia nautica costata la vita a Greta Nedrotti, 24 anni e Umberto Garzarella di 37, il desiderio di tutti sulla riviera del Parco è quello di non dimenticare. Perché al netto delle vicende giudiziarie che vedono coinvolti i due turisti tedeschi a bordo del motoscafo che la sera del 19 giugno 2021 travolse il gozzo sopra il quale si trovavano i due giovani, resta ancora da chiudere la partita per introdurre il reato di omicidio nautico e lesioni personali, equiparandolo all’omicidio stradale.

In Senato approvato il disegno di legge

Lo scorso 21 febbraio con 140 voti favorevoli e 3 astenuti, il Senato riprendendo il percorso avviato nella precedente legislatura, aveva approvato il disegno di legge, ma per il via libera definitivo serve adesso anche il decisivo passaggio alla Camera. «Tutto purtroppo adesso è fermo – aggiornava ieri mattina dalla sede della Comunità del Garda il segretario generale Pierlucio Ceresa -: la presidente Mariastella Gelmini (nonché vicesegretario e portavoce di Azione) ha sollecitato più volte in queste settimane ma ad oggi non si registrano novità».

Il vuoto normativo

Il provvedimento colmerebbe un grande vuoto legislativo mettendo di fronte i colpevoli di tragedie simili di fronte alle loro responsabilità. I due turisti tedeschi a bordo del motoscafo – ricordiamo - sono stati indagati ma all’epoca dei fatti solo uno dei due accettò di sottoporsi all’alcol test, risultando positivo. Il conducente Patrick Kassen è stato condannato a 4 anni e 6 mesi mentre l’altro passeggero, Christian Teismann che era anche il proprietario dell’imbarcazione, è stato condannato a 2 anni e 11 mesi. ll pubblico ministero aveva chiesto 6 anni e mezzo per il primo e 4 anni e mezzo per il secondo e alla fine sono state accolte le accuse di omicidio colposo e di naufragio colposo mentre l’accusa di omissione di soccorso, invece, non è stata accolta. Sentenza che a molti è parsa inadeguata.

Il ricorso in appello 

Poi lo scorso ottobre, la notizia del ricorso in appello dei due turisti tedeschi contro la sentenza di condanna è stata giudicata nel comprensorio gardesano come una beffa. Nel ricorso le difese dei due turisti tedeschi contestano infatti non solo la ricostruzione fatta dal giudice nelle motivazioni, ma anche la pena detentiva inflitta. Kassen per la cronaca, dal 18 luglio è tornato libero. L’unica prescrizione è quella del divieto di accedere alle tre province che si affacciano sul lago di Garda: Brescia, Trento e Verona.

I familiari dei due giovani chiedono giustizia

«Vogliamo giustizia - ribadisce Nadia, la mamma di Greta - per noi la condanna è a vita perché nonostante tutte le loro bugie e il loro voler uscirne puliti ci hanno portato via l’ Amore Nostro più Grande». «Vedremo nei prossimi mesi in che modo riprenderà il dibattimento giudiziario – affermano gli amici dei due sfortunati ragazzi – poi torneremo anche noi a far sentire la nostra voce risollevando la questione della legge sull’omicidio nautico». Erano stati due di loro, Rossana Seccabiani e Tatiana Tassi a lanciare nell’estate 2021 su change.org una petizione on line (oltre 134 mila le firme raccolte in pochi mesi) per equiparare l’omicidio nautico a quello stradale. Poi nel marzo 2022 avvenne la consegna del cd con tutte le firme al presidente della Lombardia Attilio Fontana. Analogo supporto magnetico venne poi recapitato a Roma il mese successivo nelle mani del ministro della Giustizia Marta Cartabia, da Elena Garzarella (sorella di Umberto) accompagnata dal marito Marco Zerneri e dall’eurodeputata salodiana Stefania Zambelli.

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Nel frattempo alcune misure sono state adottate a Salò

«Noi qui nel golfo di Salò abbiamo appena licenziato una nuova ordinanza ancora più restrittiva degli anni precedenti per limitare la velocità dei natanti afferma il sindaco di Salò, Gianpietro Cipani – comprensiva di ulteriori prescrizioni suggerite dalla Guardia Costiera che rendono più sicura la balneabilità. Spiace che a Roma non si sia ancora sbloccato l’iter per equiparare l’omicidio nautico a quello stradale. Da gardesano credo che dovrebbero attivarsi anche piuttosto in fretta: la viabilità su acqua sta diventando sempre più intensa e problematica».

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