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Chiesa gremita a Puegnago per l'ultimo saluto a Santina Delai, uccisa dal figlio

di Alessandro Gatta
La comunità si è stretta nel dolore per i funerali della 78enne
I funerali di Santina Delai, la donna uccisa dal figlio a Puegnago
I funerali di Santina Delai, la donna uccisa dal figlio a Puegnago
A Puegnago i funerali di Santina Delai - OnlyCrew

Chiesa gremita a Puegnago per l'ultimo saluto a Santina Delai, la donna di 78 anni, uccisa a mani nude dal figlio Mauro Pedrotti, 57, nella sua abitazione di via Panoramica.  L'uomo è attualmente in carcere a Brescia con l'accusa di omicidio volontario premeditato e aggravato. Nessun accenno alla terribile tragedia familiare da parte del parroco don Giulio Bonuccelli, che ha officiato la funzione insieme a don Giovanni Berti, parroco di Moniga, ma un dolce ricordo della “sorella Santina”, tanto “conosciuta e amata” in paese.

La funzione si è aperta con una lettura di una lettera di San Giacomo apostolo, “beato l'uomo che resiste alla tentazione”, proseguendo poi con il Vangelo secondo Marco e, non da meno, una riflessione del cardinale Carlo Maria Martini pubblicata qualche mese fa sul bollettino parrocchiale di Puegnago e che, riferisce don Bonuccelli, “Santina portava sempre in tasca, si fermava a leggerlo, si stropicciava e me ne chiedeva altre copie”.

Una donna d'altri tempi “che recitava regolarmente il santo rosario e metteva in atto pratiche di pietà fin da quando era ragazza: in questo momento – ha concluso il parroco – ci consola solo la promessa di futura immortalità, di una vita non tolta ma trasformata”. Presenti anche i parenti più stretti della donna – i fratelli e le sorelle, i nipoti – oltre alla nuora Giacomina e alla nipote Morena, moglie e figlia di Mauro Pedrotti.

 

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Il figlio durante l'interrogatorio: "Ero stufo del suo carattere"

Davanti al gip, che ha convalidato l'arresto negando i domiciliari, Pedrotti ha riferito di averla uccisa «perché ero stufo del suo carattere, era invadente, mi comandava di fare ogni cosa: ora mi sento libero perché non ho più questa civetta sul collo, anche se sono dispiaciuto»

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