l'incontro a roma

Autonomia differenziata delle Regioni, Fontana: «Ultimo miglio. Calderoli ha le idee chiare»

di Paola Buizza
Il presidente lombardo soddisfatto per la celerità con la quale governo e ministro hanno ripreso in mano la questione. Plauso anche dai parlamentari bresciani della Lega. Per Borghesi, Bordonali e Formentini: «Un passo avanti atteso da tempo»
A destra il governatore lombardo Attilio Fontana con il ministro Calderoli (al centro) e Luca Zaia, presidente della Regione Veneto
A destra il governatore lombardo Attilio Fontana con il ministro Calderoli (al centro) e Luca Zaia, presidente della Regione Veneto
A destra il governatore lombardo Attilio Fontana con il ministro Calderoli (al centro) e Luca Zaia, presidente della Regione Veneto
A destra il governatore lombardo Attilio Fontana con il ministro Calderoli (al centro) e Luca Zaia, presidente della Regione Veneto

Il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana oggi a Roma per quello che ha definito, sulla propria pagina Facebook, «l’ultimo miglio sul percorso dell’autonomia differenziata». Soddisfatto e «grato al Governo e al ministro Calderoli» per la celerità con la quale hanno ripreso in mano la questione. A cinque anni dai referendum di Lombardia e Veneto sull'autonomia, «dove i cittadini si sono espressi a favore con amplissime maggioranze - ha detto Fontana - è venuto il momento delle decisioni». Sulle materie da delegare «abbiamo lavorato con serietà e competenza - ha aggiunto -; abbiamo chiarito ogni dubbio sul carattere responsabile e solidale dell’autonomia prevista dalla Costituzione; abbiamo dato la disponibilità a discutere una legge quadro - pur non prevista dalla procedura costituzionale - per coinvolgere al meglio il Parlamento».

Attilio Fontana (Lombardia)  soddisfatto dell'incontro con il ministro Calderoli

«Quello di oggi è stato un incontro molto positivo. Il ministro Calderoli ha dimostrato di avere le idee chiare, prevedendo tempi prestabiliti, per concludere rapidamente il percorso verso l’Autonomia differenziata» ha  dichiarato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine dell’appuntamento sull’Autonomia con il ministro Roberto Calderoli che, a Roma, ha incontrato anche i presidenti di Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Piemonte e Marche.

«Ora - ha proseguito il governatore lombardo  - attendiamo che ci venga presentata la proposta di legge attuativa che, sulla base dei principi espressi, noi condividiamo. Successivamente si procederà con l’iter previsto da questa legge: la pre-intesa, il passaggio in sede di Commissione parlamentare, la definizione dell’accordo con il Governo e il passaggio parlamentare finale».

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«Quando la legge sull’Autonomia sarà in vigore - ha concluso Fontana - dimostreremo in maniera chiara come le Regioni riescano a essere più efficienti, con un Governo vicino al territorio, rispetto alle scelte fatte indistintamente dal Governo centrale per tutto il Paese. Il territorio italiano ha diverse specificità e nessuno meglio degli amministratori locali può conoscerle».

Il commento dei parlamentari bresciani della Lega: «La musica è cambiata»

In una nota il senatore Stefano Borghesi e i deputati Simona Bordonali e Paolo Formentini, affermano: «Le conferme del ministro Calderoli sui lavori per stabilire rapidamente un modello di attuazione dell’autonomia differenziata sono un passo avanti importante e atteso da tempo. Siamo partiti col piede giusto e soprattutto con convinzione, la musica è cambiata e si vede. L’obiettivo di avere una legge quadro entro la fine dell’anno è certamente alla portata e l’operatività dello stesso Calderoli dimostra tutta la volontà che la Lega di Governo mette in campo per realizzare questa battaglia storica». 

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«Sono passati ormai più di cinque anni da quando milioni di lombardi, insieme a veneti ed emiliano-romagnoli, hanno chiesto a gran voce l’autonomia differenziata ed ora - aggiungono - la Lega si appresta a passare dalle parole ai fatti, rispettando quel voto».

Calderoli: «Liguria e Piemonte hanno idee chiare»

Un incontro con alcuni presidenti di Regione per avere il polso delle materie di loro interesse. Per questo, ha spiegato il ministro Calderoli, erano presenti anche Regioni del centro. «Sono convinto che ciascuno avrebbe un vantaggio richiedendo una o più materie nell’ambito dell’autonomia» ha detto all’Ansa. 

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«Dopo gli incontri con Lombardia, Veneto ed Emilia che hanno già sottoscritto la pre intesa - ha detto Calderoli  ho incontrato le Regioni che hanno fatto già i passaggi formali in termini di giunta o di Consiglio per la richiesta di ulteriori forme di garanzia. Alcune hanno già le idee chiare rispetto a quali materie richiedere, come Liguria e Piemonte, per Umbria e Marche sarà necessari ulteriori approfondimenti. Separatamente vedrò il presidente della Toscana Giani che ha dovuto convocare un Consiglio straordinario.

Domani mattina (3 novembre ndr) vedrò il presidente del Friuli Fedriga. Poi con lui concorderò una mia visita in Conferenza delle Regioni per confrontarmi non solo con le Regioni che le hanno richieste ma anche con quelle che sono interessate». 

«Intendo completare tutto il percorso dell’ autonomia differenziata entro la legislatura. Se portiamo a casa la Legge di Attuazione in meno di un anno e già un grosso successo, poi bisognerà dedicare i successivi anni al conferimento delle varie materie. Voglio che le intese siano sottoposte al voto del parlamento e a tutte le Regioni che lo chiederanno».

Luca Zaia (Veneto): «L'autonomia è differenziata, chi la vuole ce l'ha »

«La secessione dei ricchi, come la definiva qualcuno, si conferma essere un progetto di modernità per un Paese che dovrà scegliere la via federalista e abbandonare il centralismo» ha  detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia a margine dell’incontro con il ministro per le Autonomie Regionali Roberto Calderoli sull’autonomia differenziata.

«Ricordiamo a quelli che non leggono le carte che questa Autonomia chi la vuole ce l’ha, chi non la vuole non ce l’ha. Si chiama differenziata proprio per questo motivo». «È l’occasione per portare efficienza nei territori - ha aggiunto prima dell’incontro con il ministro - , lo abbiamo dimostrato con molte competenze. Ad esempio la gestione da parte delle regioni della partita del Covid è stata la dimostrazione che lo si può fare in maniera assolutamente vincente».

Autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario, cosa significa

Il tema del riconoscimento di maggiori forme di autonomia alle Regioni a statuto ordinario, ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, si è imposto al centro del dibattito a seguito delle iniziative intraprese da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna nel 2017. Dopo aver sottoscritto tre accordi preliminari con il Governo a febbraio 2018, su richiesta delle tre regioni, il negoziato è proseguito ampliando il quadro delle materie da trasferire rispetto a quello originariamente previsto. Nel frattempo altre regioni hanno intrapreso il percorso per la richiesta di condizioni particolari di autonomia. Nel corso della XVIII legislatura sulle richieste pervenute e sul percorso di definizione delle intese si è aperto un ampio dibattito.

Le questioni oggetto di discussione hanno riguardato, tra le altre, le modalità del coinvolgimento degli enti locali, il ruolo del Parlamento e l'emendabilità in sede parlamentare del disegno di legge rinforzato che contiene le intese, il rispetto del principio di sussidiarietà, nonché la definizione dell'ampiezza delle materie da attribuire.

Sulla base del lavoro svolto da una Commissione di studio e consulenza composta di esperti, il Ministero per gli affari regionali e le autonomie ha predisposto una bozza di disegno di legge sull'attuazione dell'autonomia differenziata, oggetto di interlocuzione con le regioni e le altre amministrazioni interessate. Tuttavia la proposta non è stata presentata in Parlamento entro la scadenza della legislatura.

L'articolo 116 della Costituzione italiana

Il Friuli Venezia Giulia [cfr. X], la Sardegna, la Sicilia, il Trentino-Alto Adige/Südtirol e la Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale.

La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol è costituita dalle Province autonome di Trento e di Bolzano.

Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell'articolo 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all'organizzazione della giustizia di pace, n) e s), possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei princìpi di cui all'articolo 119. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata.

L'articolo 116, terzo comma, della Costituzione prevede la possibilità di attribuire forme e condizioni particolari di autonomia alle Regioni a statuto ordinario (c.d. "regionalismo differenziato" o "regionalismo asimmetrico", in quanto consente ad alcune Regioni di dotarsi di poteri diversi dalle altre), ferme restando le particolari forme di cui godono le Regioni a statuto speciale (art. 116, primo comma).

Il testo del terzo comma dell'articolo 116 recita: "Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell'articolo 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all'organizzazione della giustizia di pace, n) e s), possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all'articolo 119".

L'ambito delle materie nelle quali possono essere riconosciute tali forme ulteriori di autonomia concernono: tutte le materie che l'articolo 117, terzo comma, attribuisce alla competenza legislativa concorrente; un ulteriore limitato numero di materie riservate dallo stesso articolo 117 (secondo comma) alla competenza legislativa esclusiva dello Stato: organizzazione della giustizia di pace; norme generali sull'istruzione; tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali.

Serve l'intesa tra lo Stato e la Regione

L'attribuzione di tali forme rafforzate di autonomia deve essere stabilita con legge rinforzata, che, dal punto di vista sostanziale, è formulata sulla base di un'intesa fra lo Stato e la Regione, acquisito il parere degli enti locali interessati, nel rispetto dei princìpi di cui all'articolo 119 della Costituzione in tema di autonomia finanziaria, mentre, dal punto di vista procedurale, è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti. Dall'introduzione di tali disposizioni in Costituzione, avvenuta con la riforma del Titolo V prevista dalla legge costituzionale n. 3 del 2001, il procedimento previsto per l'attribuzione di autonomia differenziata non ha mai trovato completa attuazione.  

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